"Dobbiamo, di tanto in tanto,riposarci dal peso di noi stessi, volgendo lo sguardo la' in basso su di noi, ridendo o piangendo di noi da una distanza di artisti: dobbiamo scoprire l' eroe e anche il giullare che si cela nella nostra passione della conoscenza, dobbiamo, qualche volta rallegrarci della nostra follia. Per poter restare contenti della nostra saggezza."
(Nietzsche)

Uscite d’Emergenza vuole essere un luogo “sul confine”, un luogo di comunicazione, di incontro e di scambio tra danzatori e coreografi di diverse generazioni, tra linguaggi ed estetiche di differenti provenienze, tra performers e pubblico; perché l’atto artistico possa essere davvero incisivo sulla tela della società e possa essere compreso ed apprezzato nella sua bellezza di rottura dai canoni sempre più sottilmente subdoli del conformismo.


Direzione Artistica: Marcella Fanzaga

Organizzazione:
Comuna Baires
Circuito Danza Lombardia

sabato 5 marzo 2011

NOVITA'
1/2/3 luglio 2011

BE HAPPENING
Il corpo della creazione
festival multidisciplinare indipendente in residenza

I° episodio
L’amore e il processo creativo

direzione artistica Marcella Fanzaga
in collaborazione con Irina Casali

Be Happening nasce come evoluzione di Uscite d’Emergenza,
creato nel 1996 da Eugenio De Mello ed Adriana Sparano della Comuna Baires
e proseguito da Marcella Fanzaga.
Be Happening è un luogo performativo aperto alla sperimentazione e alla ricerca.
Per un’arte che esplora vissuti e significati del corpo, tra l’aderenza al fare e la sua elaborazione su un piano simbolico, per dare forma a un’esperienza poetica.
Un luogo d’indagine del processo creativo, sia per il pubblico, testimone/attore dell’evento, che per l’artista.
Un luogo per esplorare forme diverse di relazione con se stessi, gli altri, il tempo, lo spazio, la percezione, il movimento.
Un luogo di incontro, di scambio, creazione e condivisione tra artisti diversi.

Sul Confine...

...per quest’anno tango argentino e danza contemporanea dialogheranno, si confronteranno, si incontreranno sul confine tra spazio performativo e salon di tango, ossia all’interno della milonga.
La milonga diventerà così uno spazio teatrale in cui il pubblico danzante sarà al contempo spettatore ed attore nell’interazione con i performers.

coreografie di Marcella Fanzaga e Alejandro Angelica
con Marcella Fanzaga, Talj Gon, Alejandro Angelica

creative design di Ailadi Corteletti

creative design di Ailadi Corteletti

DIVERTISSEMENTS

Questo progetto nasce dal mio interesse verso la sperimentazione, dalla mia passione verso l’arte della composizione istantanea, conosciuta come improvvisazione, e dal desiderio di confronto sul tema della relazione: relazione tra corpi nello spazio, relazione tra suono e gesto danzato, relazione tra le dinamiche di movimento e narrazione della danza e dell’azione cinematografica dei primi del ‘900, relazione tra corpi tridimensionali e bidimensionali, corpi reali e corpi virtuali, relazione tra la perfezione registica della pellicola e l’imprevisto dello spettacolo dal vivo.
(Marcella Fanzaga)

LUCIA MAZZI E CRISTINA BUCCI

LUCIA MAZZI E CRISTINA BUCCI

TUFFO (ovvero il tappo che cade)

‘Swan dive’, che significa ‘il tuffo del delfino’ è un esercizio che viene dal metodo Pilates in cui il corpo, prono, si distende, assottigliandosi, e lascia salire verso l’alto la punta della testa, disegnando una linea curva ascendente. Siamo partite da questa chiara immagine fisica perché vicina al nostro sentire: nel paradosso delle sue direzioni, nel suo apparire leggera ma consistente, nella sua ricerca di una libertà piena ma controllabile.

Lo spazio è quello della vita quotidiana, il tempo è un tempo spezzettato, arbitrario, in cui suggestioni fisiche ed immagini ricordate interrompono lo scorrere della realtà.
La danza è ‘fluttuare’ tra sfere vicine, che si sfiorano solamente, in cui razionalità ed emotività, forma ed essenza duettano senza tregua: nella penombra la luce delicatamente si svela, mentre il chiarore gradualmente si perde con l’oscurità. Un inizio che potrebbe essere fine e una fine che potrebbe essere inizio.


Idea, coreografia e danza: Lucia Mazzi, Cristina Bucci
Riprese Video: Ilaria Boschi
Montaggio video: Bruno Chiaravalloti
Musiche : Trentemoller , Radiohead, J. Buckley

ANNIKA PANNITTO

ANNIKA PANNITTO
foto di Claudio Martinez

NOORD

NOORD è il primo passo di un nuovo progetto in collaborazione con kERAMIk PAPIER.
Percorre le linee della ricerca sullo spazio come luogo conquistato in cui è possibile stabilire delle regole, iniziata con il progetto West/Mirage.

Uno studio, una prima intuizione per raccontare un altro paesaggio interno.
Lo spazio è ristretto, i movimenti contenuti, le azioni si ripetono, calcolate.
L’immagine è quella di un corpo conservato da tanto tempo.
La tendenza è tuttavia quella di adattarsi, di ricercare uno spazio conosciuto, casa.
Senza esagerare.


Progetto: Annika Pannitto e kERAMIk PAPIER
Danza: Annika Pannitto

ringraziamenti a DANSATELIERS Rotterdam per il sostegno al progetto

MARIA CARPANETO

MARIA CARPANETO

DUNQUE IO SON

Molte ore del nostro quotidiano sono occupate da lavori effimeri (dal greco ephemeros: che dura un giorno): lavare, rassettare, far da mangiare. Lavori effimeri e ripetitivi, svolti in compagnia di evoluti elettrodomestici cui si finisce per dare un'anima. Sullo sfondo, le voci di un mondo che cambia, sentite attraverso la radio o la televisione. Un mondo che in vent'anni si è trasformato, al contrario del nostro quotidiano, che è rimasto tale e quale. Da questo contrasto nasce "Dunque io son", dove il quotidiano si trasforma in danza alla ricerca di una via di fuga. (Angelo Ruta)


Regia e drammaturgia : Angelo Ruta
Coreografia ed danza : Maria Carpaneto
Drammaturgia e realizzazione sonora: Luca Andrea Sarni

Alessandra Marzo e Riccardo La Barbera

Alessandra Marzo e Riccardo La Barbera

LABA3+ALE MARZO

Il pianista incontra il suo opposto generando una terza anima.
I tre suonano e si incitano raggruppati in un solo corpo evidenziando l’intenzione
di esplorare il gesto pianistico attraverso la drammatizzazione delle dinamiche tra le diverse parti del sé.
Dal suo corpo che si alza, nei gesti meccanici e ripetuti nel silenzio e nella luce, s’intravede un’altra figura; sono le gesta di una donna in carne e ossa che sembrano sgorgare dal nulla ma che si diffondono nello spazio volgendo in movimento il suono.
Il non detto e il non fatto hanno ora possibilità di affermazione.
Le volontà del pianista e della danzatrice si compiono fino al parossismo in una dimensione parallela in cui improvvisazione sonora e direzioni fisiche precise si fondono per dar luogo ad un tutt’uno.


Performers: Riccardo La Barbera (piano elettrico, voce, corpo), Alessandra Marzo (azioni fisiche)
Video: Fulvio Rifuggio

Collettivo ESPPC (Esperimenti Studio Performance Proiezioni Corpo)

ANA MARIA AGAZZI

ANA MARIA AGAZZI

UNA MULHER ABRACA UM GUERREIRO

“Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio.” (Cantico dei Cantici)

Lo spettacolo trae ispirazione del “Cantico dei cantici” scritto da Re Salomone nel 950a.c.
Il Libro è un complesso di poemi d’amore in forma di canzoni che parlano della bellezza e della dignità dell’amore umano.
Salvare immagini e testi da un tempo lontano e portarli alla scena contemporanea trovando analogie tra realtà così distanti, è stata una sfida per la drammaturgia.
Il corpo segue tensioni organiche e memorie in un tempo dilatato e rivela strutture del pensiero e dell’emozione atemporali poiché appartengono all’essenza dell’essere umano.

Premiato dalla Fondazione Culturale dello Stato di Bahia


Progetto, coreografia e danza: Ana Maria Agazzi
Scenografia, Illuminazione e voce esterna: Frederico Filho

pAOLA LATTANZI ED ELISABETTA DI TERLIZZI

pAOLA LATTANZI ED ELISABETTA DI TERLIZZI

QUI NON CI SONO

Una riflessione su T.S.Eliot ispirata a La Terra desolata composta in tre quadri in movimento con una video proiezione.
Tutto è stato ispirato da un comune sentire che evoca
un o “il” poema universale sulla sterilità dell’uomo e della nostra epoca, convertendo il linguaggio delle parole in moto del corpo.
Sono tre storie in ognuna delle quali si ha a che fare con memorie e desideri, tensione tra passato come nostalgia, presente come desolazione e futuro incerto.
Lo spettacolo realizza un accostamento di linguaggi del corpo, della letteratura come memoria e della poesia visiva.

Fra l’idea
E la realtà
Fra il gesto
E l’atto
Cade l’Ombra.
T.S.Eliot



Coreografia: Elisabetta di Terlizzi e Paola Lattanzi
Danza: Elisabetta di Terlizzi
collaborazione artistica Claudio Collovà
riprese video Stefania Scerna
montaggio video Matteo Meloni
disegno Luci Stefano Zazzera
co-produzione Ass. Affabulazione – Ass. Le Sirene

FABIO CICCALE'

FABIO CICCALE'

ESTATICA ATTITUDINE

Fabio Ciccalè decide di lavorare e trarre spunto da una riflessione personale sull’estasi, sull’elevazione mistica della mente estraniata dal corpo, vissuta come esperienza di trascendenza, annullamento di sé e identificazione con l'”Anima del Mondo”. Attratto dall’idea di un’esperienza psicologica caratterizzata da un forte senso di espansione, dall'impressione di essere improvvisamente catapultati fuori dal contesto percettivo abituale, ricercata e indotta attraverso la danza e particolari movimenti ritmici, Ciccalè esplora e si spinge sul confine, nel punto di passaggio tra la sospensione temporanea di comunicazione con l’ambiente e il totale abbandono. Lo spettacolo è è caratterizzato da figure forti e reali che esprimono tensione dell’anima e raggiungimento dell’esperienza mistica.


Compagnia Fabio Ciccalè
di e con Fabio Ciccalè
musiche Da.mood
costumi Mariella Visalli
disegno luci Danila Blasi


Coreograficamente ricca di belle invenzioni, alimentata da un ritmo incalzante di variazioni di tenace coerenza formale, questa pièce si inscrive di diritto fra le migliori produzioni italiane della stagione.
Donatella Bertozzi Il Messaggero 14 giugno 2009

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